500 anni, mezzo millennio. Sembra proprio un sacco di tempo ed è straordinario pensare come il gesto di un singolo uomo abbia potuto condizionare e modificare profondamente il corso degli eventi degli uomini.
Martin Lutero non è stato, è.
L'immagine positiva o negativa che abbiamo della sua azione si impiglia nella lotta politica che ne è sorta, negli affari contrari e nelle contraddizioni letterario- filosofiche che, ad arte, da una parte e dall'altra si sono imposte all'attenzione del futuro di quell'Europa che proprio all'epoca iniziava a diventare padrona del mondo e contemporaneamente a scoprire di aver perso l'anima.
Scoprire di aver perso l'anima perché essa era già divenuta una infinita esecrazione di quanto fosse scritto nei Vangeli, tanto che la Chiesa era divenuta viva e vivissima, potente e crudele attore delle scene continentali e internazionali.
Prima di iniziare a parlare di Lutero, un'ultima valutazione mi sia concessa.
La sua azione, l'affissione delle 95 Tesi, sia distinta e separata dalla sue azioni (la Bibbia in tedesco, il silenzio-assenso all'uso della forza contro i contadini tedeschi e svizzeri, gli intrighi e le peripezie, il processo davanti a Carlo V eccetera eccetera...).
Le 95 Tesi dovrebbero rimanere di indiscusso valore per una semplice ragione: hanno messo in dubbio l'indubitabile. Per la prima volta, fosse Martin una specie di homo novus alla Colombo, si sputava ai piedi di Ipocrisia e Crudeltà, due delle tante dèe vere divinità in Vaticano.
E adesso iniziamo, saltando. Saltando, già. Perché su tutto c'è stata una grande gazzarra: nato qui, vissuto lì, fatto questo e non fatto quest'altro.
Alcuni lo chiamano rivoluzionario perché s'è scostato totalmente dalla dottrinale ecclesiastica romana, altri riformatore perché vi sono punti di contatto. Alcuni mettono in dubbio la sua buona fede altri la salvano.
Essere Lutero non è stato affatto facile, ma essere un suo lettore-commentatore nel Terzo millennio neppure.
Analizzando le 95 Tesi, ad esempio, possiamo trovare argomenti così ragionevoli che se il papa li avesse ascoltati (non si pretende scrivere "accolti") la storia della Chiesa avrebbe guadagnato qualche secolo di progresso.
Nel 1517, quando Lutero affigge le Tesi alla cattedrale di Wittenberg (anche questo atto oggi contestato), Martin Lutero è solo un prete agostiniano che insegna all'Università.
LE 95 TESI (Fonte: Wikipedia)
1- 4 - Si parla del casus belli: la penitenza. Non si rimette un peccato se non si converte il peccatore.
5 - 9 - Si parla del Papa: egli non può rimettere peccati a suo piacere, perché è un mezzo non il fine. (l'Ottava Tesi è assolutamente irritevole - per i tempi e per le persone - non si possono imporre canoni penitenziali che ai vivi).
10 - Accusa ai sacerdoti fraudolenti;
11- Accusa ai vescovi conniventi;
12- 15 - Si parla degli ingannati a cui viene venduto il Purgatorio (al cui riguardo restano interessanti le considerazione della storiografia francese dei nostri anni).
16 - Questa tesi è un capolavoro di sintesi del pensiero all'origine della protesta. Se l'Inferno è la disperazione, il Purgatorio la quasi disperazione e il Paradiso la sicurezza, resta evidente che nessuno si salva se la sua propria anima non si salva, ovvero se non vi è una vita in linea con il principio richiesto. (Il contributo di Kierkegaard sarà fondamentale nell'approfondimento di tale approccio alla salvezza).
17 - Accusa alla vendita delle indulgenze;
18 - 19 - Altro capolavoro, si chiamano a testimonianza (perché le Tesi altro non sono che capi di accusa in un vero e proprio "processo al Papato") la Ragione e le Scritture.
Lutero le concilia, laddove la Chiesa di allora, nonostante una tradizione autorevole di studiosi e di commentatori colti e raffinati, avesse perso volontà e piacere nel cercare di procurare verve e legna al camino dell'immobilità dottrinale del Pontefice.
Qui Lutero afferma che non si può affermare le anime del Purgatorio non possano meritare di accorciare la pena (18) nelle altre - con ironia fina eppure spinosa - si ride della certezza dei vivi del destino dei morti (cosa che se non fosse già stata del Paganesimo e delle religioni primitive - il cui rispetto è per chi scrive intatto e puro - sarebbe un'altra novità antologica che il Papato di Roma aveva aggiunto al cuore del messaggio cristiano).
20 - Si torna al Papa che sbaglia a definire "plenaria" cioè piena e aperta a chiunque la possibilità di richiesta dell'indulgenza. Il Papa, concetto fondamentale, può perdonare solo coloro che egli stesso ha estromesso dalla Chiesa. Altrimenti il Papa farebbe prima a chiamarsi Dio, così com'era de facto.
21- 22- Contro quei predicatori che razzolavano il fondo della propria coscienza per accaparrarsi soldi in cambio di ipotetiche salvezze.
23 - Importante tesi, quella che battezzeremmo dell'eccezione. Solo a pochissimi, ai più santi, potrebbe essere rimessa, eventualmente, completamente ogni colpa.
Questo è un evidente errore di Lutero. Chi stabilisce chi è santissimo? Lo stesso che stabiliva chi era fuori o dentro la Chiesa? Che stabiliva che il denaro diminuiva la pena nell'al di là? O chi, così dicendo, potrebbe rischiare di sostituirsi a chi dice di essere nel falso?
24 -28 - Tesi fondamentali: scardina in esse l'intero apparato di ipocrisia, avarizia e falsità che avvolgeva la Chiesa del periodo. Accostare il soldo alla salvezza è una bestemmia, questa la tesi di queste tesi!
29 - Tesi dell'aneddoto (di San Severino e San Pasquale).
Ironico anche questo riferimento, secondo cui San Severino e San Pasquale avrebbero affermato di preferire un maggior tempo in Purgatorio anziché una maggior gloria in Paradiso. (Evidentemente questo aveva come presupposto l'amore dei due Santi per le anime da redimere, eppure sottolineava - a detta di Lutero - che non tutti possono essere d'accordo con il lasciare il Purgatorio - o magari lasciarlo in quel modo truffaldino).
30 - 35 - Contro i falsi cristiani.
36- 37 - Per i veri cristiani.
38 - Tesi pro Papa - non disdegnare il perdono papale (in riferimento alla Tesi n. 6)
39 - 41 - Rapporto tra indulgenze e opere di carità
42 - Tesi pro Papa - insegnare al popolo che il Papa non sostituisce la Carità con le indulgenze
43 - Dare a un povero, fare un prestito al bisogno è preferibile ad ogni indulgenza!
44 - Carità migliora l'uomo, l'indulgenza libera uomini non migliori;
45 - 51- Tesi dell'insegnamento. Si deve insegnare ai cristiani...
52- 55- Rapporto di forza tra indulgenze ed evangelizzazione (tempo dell'orazione, attività di promozione...);
56 - 68 - I TESORI DELLA CHIESA (Non beni materiali, San Lorenzo diceva tesoro della Chiesa i poveri, i tesori della Chiesa sono ....).
69 - 72 - Vescovi e parroci: responsabilità di vigilare che i predicatori non deviino dall'intenzione del Papa per seguire "le loro fantasie".
73 - 74 - Monito al Papa perché rimproveri chi tiene certi sermoni al popolo (così come rimprovera chi si oppone all'indulgenza);
75 - Ritenere che le indulgenze papali siano tanto potenti da poter assolvere un uomo, anche se questi, per un caso impossibile, avesse violato la madre di Dio, è essere pazzi.
Nulla da aggiungere.
76 - ibidem. Il peccato papale non cancella nessuna colpa (interferendo così con la 38 ma in linea con l'intero documento);
77 - Bestemmia contro San Pietro (neppure lui donerebbe grazie maggiori dell'indulgenza);
78 - Grazia maggiore sono i Vangeli;
79 - Dire che la croce eretta solennemente con le armi papali equivale alla croce di Cristo, è blasfemo.
Nulla da aggiungere.
80 - Responsabilità di vescovi, parroci e teologi sui predicatori;
81 - Tesi pro Papa - Anche uno studioso difficilmente rintuzza le obiezioni dei laici in difesa del Papa riguardo allo scandalo indulgenze;
82 - Obiezione laici - Perché il Papa (che può, se può) non libera tutte le anime del Purgatorio per bontà anziché liberarne alcuni per soldi per ottenere la costruzione della Basilica di San Pietro?
83 - Per i "liberati" la Chiesa predispone ancora lasciti;
84 - 90 - Altre obiezioni (soprattutto sull'uso dei soldi dei fedeli per la Basilica).
Soffocare queste sottili argomentazioni dei laici con la sola autorità e non scioglierle con opportune ragioni significa esporre la chiesa e il papa alle beffe dei nemici e rendere infelici i cristiani.
91 - Richiamo a che il Papa vigili sui predicatori;
92 - Tesi degli ipocriti.
Addio dunque a tutti quei profeti, i quali dicono al popolo cristiano "Pace, pace", mentre non v'è pace.
93 - Valenti tutti quei profeti, i quali dicono al popolo cristiano «Croce, croce», mentre non v'è croce.
94 - Seguire Cristo.
95 - La sincerità e il pentimento vero.
Ironico anche questo riferimento, secondo cui San Severino e San Pasquale avrebbero affermato di preferire un maggior tempo in Purgatorio anziché una maggior gloria in Paradiso. (Evidentemente questo aveva come presupposto l'amore dei due Santi per le anime da redimere, eppure sottolineava - a detta di Lutero - che non tutti possono essere d'accordo con il lasciare il Purgatorio - o magari lasciarlo in quel modo truffaldino).
30 - 35 - Contro i falsi cristiani.
36- 37 - Per i veri cristiani.
38 - Tesi pro Papa - non disdegnare il perdono papale (in riferimento alla Tesi n. 6)
39 - 41 - Rapporto tra indulgenze e opere di carità
42 - Tesi pro Papa - insegnare al popolo che il Papa non sostituisce la Carità con le indulgenze
43 - Dare a un povero, fare un prestito al bisogno è preferibile ad ogni indulgenza!
44 - Carità migliora l'uomo, l'indulgenza libera uomini non migliori;
45 - 51- Tesi dell'insegnamento. Si deve insegnare ai cristiani...
52- 55- Rapporto di forza tra indulgenze ed evangelizzazione (tempo dell'orazione, attività di promozione...);
56 - 68 - I TESORI DELLA CHIESA (Non beni materiali, San Lorenzo diceva tesoro della Chiesa i poveri, i tesori della Chiesa sono ....).
69 - 72 - Vescovi e parroci: responsabilità di vigilare che i predicatori non deviino dall'intenzione del Papa per seguire "le loro fantasie".
73 - 74 - Monito al Papa perché rimproveri chi tiene certi sermoni al popolo (così come rimprovera chi si oppone all'indulgenza);
75 - Ritenere che le indulgenze papali siano tanto potenti da poter assolvere un uomo, anche se questi, per un caso impossibile, avesse violato la madre di Dio, è essere pazzi.
Nulla da aggiungere.
76 - ibidem. Il peccato papale non cancella nessuna colpa (interferendo così con la 38 ma in linea con l'intero documento);
77 - Bestemmia contro San Pietro (neppure lui donerebbe grazie maggiori dell'indulgenza);
78 - Grazia maggiore sono i Vangeli;
79 - Dire che la croce eretta solennemente con le armi papali equivale alla croce di Cristo, è blasfemo.
Nulla da aggiungere.
80 - Responsabilità di vescovi, parroci e teologi sui predicatori;
81 - Tesi pro Papa - Anche uno studioso difficilmente rintuzza le obiezioni dei laici in difesa del Papa riguardo allo scandalo indulgenze;
82 - Obiezione laici - Perché il Papa (che può, se può) non libera tutte le anime del Purgatorio per bontà anziché liberarne alcuni per soldi per ottenere la costruzione della Basilica di San Pietro?
83 - Per i "liberati" la Chiesa predispone ancora lasciti;
84 - 90 - Altre obiezioni (soprattutto sull'uso dei soldi dei fedeli per la Basilica).
Soffocare queste sottili argomentazioni dei laici con la sola autorità e non scioglierle con opportune ragioni significa esporre la chiesa e il papa alle beffe dei nemici e rendere infelici i cristiani.
91 - Richiamo a che il Papa vigili sui predicatori;
92 - Tesi degli ipocriti.
Addio dunque a tutti quei profeti, i quali dicono al popolo cristiano "Pace, pace", mentre non v'è pace.
93 - Valenti tutti quei profeti, i quali dicono al popolo cristiano «Croce, croce», mentre non v'è croce.
94 - Seguire Cristo.
95 - La sincerità e il pentimento vero.
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