Ic 1 Montichiari

giovedì 9 novembre 2017

Maccambè

 



           


Pugliese o romano?
Per quanto il giovane si sforzasse non riusciva a ricordare.
Stava fermo, lì davanti al cancello della sua scuola media, impalato come un uccellino dal colpo di un cacciatore, mentre fluivano nella sua memoria quell’insieme informe di giorni passati e quel professore di Italiano con gli occhiali, basso, barbuto e serio che gli aveva parlato per la prima volta di Maccambè.
 

Non ricordava affatto se quel professore fosse pugliese o romano, ma ricordava il suo timbro di voce, la sua gestualità da mimo, le sue lunghe prediche sacerdotali e i suoi sguardi da vigile contrariato.
E ricordava quell’aula stretta e sempre assolata e quei banchi vecchi e quelle sedie sgangherate e i compagni, Tozzi e Belluzzi in particolare. Mariluna, poi, certo che si ricordava di Mariluna, dei suoi capelli bruni e crespi che profumavano di ambrosia mentre le si passava affianco e di quelle poesie e lettere d’amore che lui le dedicava ma che lei faceva finta di ignorare, salvo poi riderne con le amiche tutto il pomeriggio.
Però, più di tutto, ricordava quel giorno in cui quel giovane professore gli parlò, pugliese o romano che fosse, vedendolo in disparte, a ricreazione, lontano da tutti, con tutti che lo schivavano.
 


Lo esortò, dapprima: - E tu, che ci fai qui tutto solo? Non giochi con gli altri? Non ridi con loro? Dai...-.
Lui, però, Ambrogio Lettieri, cercò una prima volta di evitare discorsi e interrogatori.
- Cosa hai? Ti va di parlarne con me. Sono un professore, ma non ti preoccupare, questa mattina ho già mangiato...- continuava l’altro con quella faccia da stoccafisso e quegli occhiali scuri che si muoveva al ritmo della sua sgraziata bofonchiosa risata.
Anche questa volta la sua risposta - ricordava bene - era stata vaga e scocciata.
- Ti lascerò stare...- esordì quello come se volesse concludere il discorso - se mi farai un piacere. Questo pomeriggio vai in biblioteca comunale, verso le 18, ci troverai il signor Fanterio. Digli che ti mando io e chiedigli il libro che si intitola “Maccambè”.


 


Pur di toglierselo dalle scatole in quel momento, Ambrogio rammentava alla perfezione di avere giurato e spergiurato che sarebbe andato a prendere quel libro, anche se non aveva nessuna voglia di farlo.
Tuttavia, tornato a casa e considerata la sua situazione scolastica, l’avere mancato alla parola data ad un professore, specie a quel rompiscatole, pensava che sarebbe equivalso ad un’autorete all’ultimo minuto di una finale dei Mondiali di calcio.
 


Andò, ma non trovò come aveva detto il professore. Non vi era nessuno a ricevere gli ospiti della Biblioteca, benché questa fosse aperta. Non v'erano utenti. Non uno studente che  picchiettava i tasti di un pc, non una bambina con la nonna o con la zia che sceglie il libro più colorato da portare a casa, neppure una signora delle pulizie o un appassionato di fumetti. Soprattutto non c'era questo fantomatico signor Fanterio.

- Ehilà, buongiorno... ehm... c'è nessuno?- provò a richiamare l'attenzione di quella sala cupa e spettrale nella quale entrava appena un filo di luce rauco e polverulento dalla finestra del primo piano.
Gli parve, per un attimo, di essere in quelle cattedrali luterane o francescane in cui è il buio la dimensione, l'unica, che vive. Si ricordava di averne visitato qualcuna ma non gli piacevano.

Nessuno rispose.
Dov'era la vivacità della piazza sottostante. In quel gran silenzio gli rimbombavano ancora le immagini delle strade del pomeriggio, piene di gente, che aveva appena attraversato, e quel rumorio di macchine, chiacchiere, bambini giocosi e adolescenti chiassosi.
Ora era lì, in quel tugurio, in quell'aula piena di scaffali e di libri, gli oggetti più inutili del mondo!
Ora era lì che neppure sapeva bene perché, cercava questo signor Fanterio.
- Signor Fanterio? - ritornò alla carica. Avrebbe voluto aggiungere anche un "iu-u-u", però non se la sentì di scherzare in un luogo del genere e in una situazione simile. Non aveva certo paura di un migliaio di libri e di un tizio, probabilmente un vecchiaccio di quelli che aspettano solamente la pensione.
Non aveva... badabum! Cos'era quel rumore? Si voltò nemmeno avesse visto un fantasma. - C'... c'è... c'è nessuno? - quasi singhiozzando trovò il coraggio di domandare, in c...

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